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Cronaca
21.10.19 - 14:370

L'Aula nel Bosco, la conferenza sui vaccini e tanto altro. Che successo per i 90 del Rotary Club Lugano

Sabato 19 ottobre si è tenuta la cerimonia per i 90 anni del Club più longevo del Ticino. Presenti alla cena di gala anche Claudio Franscella e Christian Vitta

LUGANO – Il 19 ottobre scorso, il Rotary Club Lugano ha compiuto 90 anni di vita. Il Club più longevo del Ticino, ottavo della Svizzera in ordine cronologico di fondazione, ha celebrato la ricorrenza con un evento aperto al pubblico che ha richiamato centinaia di persone presso l’Auditorio del Palazzo dei Congressi di Lugano.

Il pomeriggio si è aperto con la proiezione del video realizzato per la circostanza, nel quale si ripercorrono nove decenni di attività al servizio delle comunità locale e internazionale: dai fondi raccolti per l’aiuto alla popolazione dell’Irpinia dopo il catastrofico terremoto del 1930 al recentissimo contributo per l’Aula nel Bosco in vetta al Monte Bré, passando attraverso la mobilitazione umanitaria in favore dell’Ungheria durante la rivoluzione del 1956, e tante altre iniziative di solidarietà.

Nel suo intervento, il sindaco di Lugano Marco Borradori, socio del Club, ha ricordato quanto "è importante l’azione rotariana in un contesto apparentemente privilegiato come quello svizzero e ticinese, dove in realtà una fetta non trascurabile della popolazione vive a contatto con difficoltà economiche".

Il presidente Antonio Silvestro ha sottolineato la caratteristica unica del Rotary: offrire gratuitamente le proprie competenze professionali per mantenere intatti i fondi da destinare ai progetti.

Un repentino cambio di scenario ha introdotto la dimostrazione di Shelter Box, progetto di pronto intervento di cui il Rotary è partner, destinato alle popolazioni delle zone colpite da catastrofi naturali. Coperte, tende, lampade, utensili, purificatori d’acqua, zanzariere: quanto occorre per affrontare le prime emergenze e, insieme, offrire un po’ di speranza nei momenti più bui.

La simbolica consegna delle chiavi ha coronato il progetto Aula nel Bosco, un luogo nel quale i bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari potranno imparare a stretto contatto con l’ambiente naturale. I rappresentanti del Municipio e dell’Istituto scolastico di Lugano hanno ringraziato il Club per il generoso contributo che consente alla città di colmare un’importante lacuna.

Tra le iniziative di più lunga data c’è l’aiuto agli studi elargito attraverso la Fondazione che il RC Lugano ha creato nel 1996. In tutto sono stati stanziati oltre 400.000 franchi per 70 borse di studio a favore di giovani che rischiavano di dover ridimensionare le loro ambizioni formative per ragioni economiche. Era presente il primo di questi borsisti, ora docente presso l’Università della Svizzera Italiana e socio del RC Lugano.

Momento centrale del pomeriggio, la conferenza sull’importanza dei vaccini ha fornito informazioni importanti grazie alla partecipazione di tre specialisti: gli infettivologi Giuliano Rizzardini, Enos Bernasconi e Lisa Kottanattu. In un certo senso i vaccini sono vittime del loro successo, nel senso che perché parte dell’opinione pubblica ha dimenticato o non ha mai conosciuto patologie gravi che sono scomparse proprio grazie alla vaccinazione. Anche per questo hanno successo certe nozioni pseudoscientifiche rilanciate da internet che inducono in errore un numero crescente di genitori, dissuadendoli dal vaccinare i figli. La conseguenza è che il numero di soggetti vaccinati scende sotto la soglia minima del 95% in Europa e negli USA, originando epidemie di malattie pericolose come il morbillo, che sembravano sotto controllo. Che fare? La parola d’ordine è “informare”, mentre la strada dell’obbligo vaccinale non è necessariamente efficace.

In serata si è tenuta la cena di gala riservata ai rotariani e ai loro partner, nel corso della quale sono intervenuti Claudio Franscella e Christian Vitta, rappresentanti del Parlamento e Governo cantonale, il Governatore distrettuale Hanspeter Pfister e Marco Solari del RC Zurigo. Il Club ha elargito una cospicua donazione a Unitas Ticino, grazie alla quale la Casa Andreina per gli ipovedenti potrà creare un ambiente multisensoriale.

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