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Cronaca
11.08.19 - 10:240
Aggiornamento: 13.08.19 - 09:47

Eseguiva operazioni fittizie. Gravissime accuse per un neurochirurgo

Contro l'uomo ci sono accuse gravissime: dalle lesioni gravi intenzionali alla truffa alle assicurazioni sociali, alla falsità in documenti e in certificati

LUGANO – Era convinta di essere stata operata, ma continuava ad avvertire forti dolori, tanto da tornare dal chirurgo. Il quale l’aveva tranquillizzata, attribuendo addirittura a presunte problematiche psichiatriche i dolori che continuava a provare. Sino alla clamorosa risonanza al Civico: la donna in questione, una settantenne, non era stata affatto operata, sulla sua schiena c’era solo un’incisione!

Un neurochirurgo sarebbe dunque sospettato, come anticipa il Caffè, col medico Cantonale che conferma, di reati gravi che vanno dalle lesioni gravi intenzionali alla truffa alle assicurazioni sociali, alla falsità in documenti e in certificati. Infatti avrebbe eseguito, in almeno quattro occasioni, tra gli ultimi mesi del 2018 e le prime settimane del 2019, operazioni fasulle. Ovvero, non avrebbe realmente operato i pazienti! I casi, secondo i pazienti che si sono rivolti alla struttura perché dopo le operazioni non avevano avuto miglioramenti, sono quattro.

La vicenda che ha permesso di aprire le indagini, di cui l’uomo, che opera in una struttura privata del Luganese, dovrebbe essere al corrente, è quella della settantenne che soffriva di forti dolori ai glutei e alle gambe, e sarebbe dunque dovuta essere operata di foraminotomia, per alleviare la pressione sui nervi compressi. Ma le è stata effettuata solo una piccola incisione, addirittura non nel punto esatto! "Quando mi sono rivolta al neurochirurgo, nei giorni successivi all’operazione nella struttura privata, mi sono sentita presa in giro. Mi ha maltrattata e fatto intendere che i dolori che lamentavo fossero dovuti a problemi psichiatrici", ha raccontato la signora, amareggiata e arrabbiata, al Caffè.

Che ha raccolto anche le parole del direttore della struttura sanitaria privata: "Sì, effettivamente la procura ci ha richiesto le cartelle di quattro pazienti operati da noi. Ci siamo subito domandati se fosse il caso di prendere provvedimenti nei confronti del neurochirurgo, come tutti un esterno accreditato alla nostra struttura. Ho parlato personalmente con la procuratrice. Le ho chiesto se c’erano pericoli per i nostri pazienti. Mi ha risposto di no".

Dunque, il neurochirurgo non è stato sospeso.

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