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Foto: TiPress/Davide Agosta
Cronaca
11.04.17 - 18:140
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:41

Imam nell'esercito, Stefano Piazza: "Un'idea disastrosa e inaccettabile. Non sappiamo nemmeno quanti sono e cosa predicano e vogliamo inserirli nei ranghi militari? Siamo alla politica della fermezza nel cedimento!"

“Ogni giorno ci inventiamo qualcosa di nuovo. Avanti di questo passo, la Pasqua diventerà la festa di primavera. Poi toglieremo i crocifissi nelle scuole per non offendere la sensibilità di qualcuno, non faremo più i presepi… Chiederemo il permesso di festeggiare il Natale e magari lo chiameremo Festa invernale…"

LUGANO – “La prima cosa che ho pensato quando ho letto la notizia è che fosse uno scherzo, perché sono giorni in cui abbondano le bufale. Ma poi ho scoperto che purtroppo è vero. Guardi, non so se definire questa idea disastrosa o inaccettabile. Quindi dico che al tempo stesso disastrosa e inaccettabile”.

Stefano Piazza, autore di ‘Allarme Europa’, un saggio sui rischi del fondamentalismo islamico, non usa mezze parole e va giù pesante sull’idea che l'Esercito svizzero sta valutando (leggi qui): introdurre nei ranghi l'Imam militare. Insomma, una figura spirituale per i soldati di fede islamica che faccia il paio con i cappellani militari da sempre presenti a servizio dei militi. La notizia è stata rivelata oggi dal Tages Anzeiger, e il capo dell'Esercito, Philippe Rebord, ha detto: “Non ho nulla in contrario a ‘condizione’ è che gli Imam siano disponibili ad assistere anche militari cristiani oppure appartenenti ad altre religioni”.

“Sa – spiega Piazza -, credo che l’esercito abbia bisogno di molte cose, ma l’ultima è occuparsi di imam, che non hanno nulla a che fare con il nostro paese e le nostre tradizioni. Non sappiamo nemmeno con precisione quanti imam ci siano in Svizzera, e che cosa predicano, e dove lo fanno, e vogliamo metterli nell’esercito? Io dico che non c’è nessun bisogno di farlo e che è una proposta inutile. Ma dico anche chiaramente che intravedo un certo un pericolo se venisse concretizzata: l’islamizzazione dell’Europa è in atto e passa anche attraverso queste cose”.

Per Piazza il solo fatto che si valuti un’idea del genere è la prova di una politica dominata dalla ‘fermezza nel cedimento’, come diceva l’ex leader dell’UDC Gianfranco Soldati: “Ogni giorno ci inventiamo qualcosa di nuovo. Avanti di questo passo, la Pasqua diventerà la festa di primavera. Poi toglieremo i crocifissi nelle scuole per non offendere la sensibilità di qualcuno, non faremo più i presepi… Chiederemo il permesso di festeggiare il Natale e magari lo chiameremo Festa invernale… È una furia iconoclasta che sta prendendo piede in gran parte dell’Europa, beninteso, e non solo in Svizzera”.

La proposta di inserire gli imam nei ranghi militari, conclude Piazza, “va nella direzione della disintegrazione e non dell’integrazione. E mi ricorda il recente caso dell’imam invitato all’inaugurazione di Alptransit”.

emmebi


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