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09.09.22 - 16:100
Aggiornamento: 20.12.22 - 10:09

Gli effetti della pandemia sui giovani, cosa emerge dalla ricerca della SUPSI

Sentimenti di isolamento e inadeguatezza, uso eccessivo compensatorio dei social, difficoltà di autodeterminarsi, compressione dei propri spazi di vita, mancanza di punti di riferimento sono stati alcuni dei fenomeni registrati

BELLINZONA – Il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento della sanità e della socialità, nella primavera del 2021 ha deciso di incaricare la SUPSI di svolgere una ricerca sull’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani nel Cantone Ticino, così da disporre di un’analisi e, al contempo, di una serie di raccomandazioni per poterne contrastare gli effetti. Nella sua seduta del 7 settembre, il Governo ha preso atto dei risultati dello studio denominato ‘CoSmo – Covid e Salute Mentale dei giOvani’, che conferma la bontà delle azioni e delle politiche pubbliche avviate e previste in ambito di promozione, prevenzione, intervento precoce, nonché cura e riabilitazione delle forme più gravi di sofferenza.

Il progetto CoSmo si è sviluppato sull'arco di 10 mesi e ha comportato: a) un modulo quantitativo, fondato su una rassegna dell’evidenza empirica esistente e sull’analisi dei dati dello studio Corona Immunitas; b) un modulo qualitativo, basato sull’organizzazione di focus group con un campione significativo di giovani (30-40 giovani) d’età compresa tra 14 e 24 anni; c) una parte conclusiva con raccomandazioni di policy volte a contrastare l’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani in Ticino.

Per i giovani, riferisce lo studio, la pandemia è stata vissuta come un periodo di “rottura biografica”, che ha investito diverse aree di vita. Le sfere della socialità, del tempo libero, della vita famigliare e della scuola sono state molto sollecitate. Sentimenti di isolamento e inadeguatezza, uso eccessivo compensatorio dei social, difficoltà di autodeterminarsi, compressione dei propri spazi di vita, disorientamento nel passaggio alla didattica a distanza, mancanza di punti di riferimento e di occasioni di socializzazione sono stati alcuni dei fenomeni registrati. Per diversi giovani è stata però anche l’occasione di poter sviluppare degli aspetti positivi, quali una maggiore responsabilizzazione, la riscoperta dell’affettività con i propri cari, la sperimentazione di nuove attività (p.es. le passeggiate nella natura), la flessibilità scolastica. In generale, ne deriva un quadro, confermato peraltro da ulteriori ricerche scientifiche, secondo il quale la pandemia abbia colpito in maniera differenziata, con conseguenze maggiori per i giovani con minori risorse personali e sociali.

Se il Cantone si è attivato ben presto con interventi di prevenzione e di sostegno, sia a livello psicosociale che scolastico, la ricerca rinforza la validità delle piste d’azione avviate, così come rende attenti sull’importanza sia di attività di promozione della salute più generali, sia di focalizzare l’azione su iniziative mirate a target specifici, quali il sostegno ai giovani più vulnerabili e alle loro famiglie, l’intervento precoce, il rinforzo della dimensione dell’ascolto a scuola, la partecipazione e la messa a disposizione di spazi per attività informali positive.

Le politiche cantonali già attuate, e il loro sviluppo previsto anche dal Programma di legislatura 2019-2023, riflettono bene queste indicazioni, poiché pongono al centro degli interventi le misure di promozione del benessere psicofisico, l’intervento precoce ai primi segnali di malessere, nonché la cura e la riabilitazione delle forme più gravi di sofferenza. In particolare, si rinvia alle iniziative contenute nella nuova pianificazione sociopsichiatrica (attualmente al vaglio del Gran Consiglio), allo sviluppo delle azioni di protezione dei minorenni e di sostegno alle famiglie, al rinforzo dell’ascolto e alle misure di prevenzione a scuola, al progetto Go95 per i giovani non inseriti in un percorso di formazione, al Programma cantonale di promozione della salute 2021-24, al Piano cantonale di salute mentale, al Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione di bambini e giovani (0-25 anni) 2021-24, e al rafforzamento della legge giovani e della legge colonie in unica legge di promozione dell’infanzia e della gioventù.  

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