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25.03.20 - 16:020
Aggiornamento: 16:55

Berset sul lockdown: "Il Ticino ha preso decisioni 'illegali', ma stiamo cercando una soluzione". Parmelin: "Dove è possibile il lavoro deve continuare"

Il ministro degli interni: "Stiamo lavorando per cercare una soluzione in stretta collaborazione con il Governo ticinese. Vogliamo una soluzione che sia stabile"

BERNA - Il Consiglio federale ha convocato oggi i media per le ultime informazioni sulla situazione Coronavirus. Informazioni attese in particolare dal Ticino. Ha preso la parola per primo il ministro degli interni Alain Berset. 

"Oggi in Svizzera - ha detto - abbiamo 9765 casi positivi, con un aumento notevole dei casi rispetto a ieri ma non è ancora un'esplosione. Abbiamo adottato misure molto incisive, e la Svizzera è una delle nazioni che sta facendo più test sui contagi. Il successo della strategia che abbiamo adottato dipenderà dal comportamento della popolazione. Siamo solo agli inizi dell'emergenza e dobbiamo continuare il nostro sforzo tutti insieme. Il Paese funziona a ritmo rallentato, ma funziona. Dobbiamo prepararci a vivere più lentamente e la situazione perdurerà parecchio, lo sappiamo. Dobbiamo dar prova di resistenza, non è una corsa sui 100 metri ma una maratona". 

Il ministro dell'economia, Guy Parmelin, ha illustrato le nuove misure adottate dal Governo per far fronte alla situazione critica. Misure che riguardano le aziende e le persone, in particolare coloro che sono alla ricerca di un lavoro. "Dobbiamo però garantire che le aziende che possono continuare a lavorare nel rispetto delle misure sanitaria devono continuare a farlo. I Cantoni restano competenti per chiudere le aziende che non sono in grado di rispettare le norme di sicurezza, ma la chiusura deve essere l'ultima ratio. Abbiamo bisogno di fiducia, di pazienza e di solidarietà. L'aiuto prioritario sta arrivando, le misure sono state prese e altre ne arriveranno. Fino a ieri sera abbiamo ricevuto 34'000 richieste per lavoro ridotto da parte di aziende, e 484'000 richieste dei collaboratori, il 9,5% della forza lavoro. Una situazione che non si era mai vista prima d'ora e che potrebbe determinare ritardi nei pagamenti. La salute è il bene più importante dell'essere umano e il lavoro contribuisce alla salute. Dobbiamo continuare a lavorare, dove è possibile".

Ha poi ripreso la parola Berset, che nei giorni scorsi è sceso in Ticino per incontrare il Governo. "Sappiamo che la situazione in Ticino è più difficile, che il cantone è al fronte e si sta battendo per contenere l'economia. Il Governo ticinese ha adottato decisioni che vanno oltre le misure decise dal Consiglio federale. Stiamo lavorando per cercare una soluzione in stretta collaborazione con il Governo ticinese. Vogliamo una soluzione che sia stabile. In Consiglio federale abbiamo discusso per la prima volta oggi le decisioni adottate dal Ticino. È una questione di tempo, ma le soluzioni arriveranno. Il Ticino ha adottato misure che sono per il momento illegali, tra virgolette. Dobbiamo trovare un equilibrio tra il fatto che la situazione ticinese è molto critica e le decisioni adottate finora a livello federale con l'ordinanza di una settimana fa. D'intesa con i cantoni cerchiamo i punti di convergenza e di divergenza. Ci rendiamo conto che il Ticino vive una situazione straordinaria sul piano sanitario, ma cerchiamo appunto una soluzione e vedremo se è applicabile anche ad altri cantoni".

 

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