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Cantonali 2019
08.04.19 - 10:440
Aggiornamento: 09.04.19 - 14:35

Governo, la radiografia del voto: così De Rosa ha stracciato Beltraminelli. Zali: 14'000 crocette in meno

Il ministro PPD sconfitto perde oltre 10'000 preferenziali. Farinelli meglio di Bertoli nel voto personale

BELLINZONA - Quasi 11’000 voti di distacco, 10’810 per la precisione. Un oceano di preferenze separa Raffaele De Rosa da Paolo Beltraminelli. Il che si traduce in un trionfo per il neo Consigliere di Stato e in una bocciatura senza appello per il ministro uscente. Il giudizio dei ticinesi, insomma, è stato durissimo nei confronti di Beltraminelli. Assai più severo, in rapporto a un paragone richiamato da molti nelle ultime ore, di quello che fu emesso nei confronti di Marina Masoni, quando venne estromessa dal Governo a favore di Laura Sadis.

Raffaele De Rosa, come certifica il distacco, ha battuto il suo avversario in ogni casa politica. A cominciare da quella pipidina, dove l’ex deputato ha vinto con 2’309 voti rispetto all’uscente. Abissale anche il distacco nelle preferenze esterne: 16’107 a 7’606. Totale: 8’501 voti di vantaggio. Così suddivisi nei principali bacini di voti. De Rosa ha staccato Beltraminelli di quasi 2’000 voti in casa Lega, di’1’700 nel PLR, di 1’300 dai socialisti. Circa 3’000 voti in più rispetto al rivale gli sono arrivati dalla scheda senza intestazione.

Al netto del lieve calo della partecipazione, l’ormai ex ministro Beltraminelli, se guardiamo le preferenze secche, nel 2015 aveva ottenuto 25’868 voti, mentre ieri le preferenze totali sono state 15’427: ovvero 10’441 crocette in meno.

L’altra notizia di giornata riguarda il caso Zali. Il ministro del Territorio, arrivato primo quattro anni fa, è stato battuto sia dal collega di lista Norman Gobbi che dal liberale radicale Christian Vitta.

Il distacco complessivo tra Gobbi e Zali è stato di 4’623 voti. Il ministro delle istituzioni ha costruito il suo vantaggio dalla lista Lega-UDC, dove il divario tra i due è di 2’211 preferenze (e qui si può supporre che siano soprattutto voti democentristi, il secondo partito di Gobbi). Più o meno lo stesso distacco lo si registra sul totale dei voti esterni: 2’412.

Gobbi ha battuto Zali con i preferenziali del PLR (+1’110 voti rispetto al collega), con quelli del PPD (+866) e quelli della scheda senza intestazione (+948). Il ministro del Territorio ha superato Gobbi - ma di troppi pochi voti - nel PS (321 voti) e nei Verdi (167).

Interessante il raffronto rispetto a quattro anni fa. Sempre tenendo presente il calo dei votanti e il risultato negativo della lista Lega-UDC, se consideriamo i preferenziali secchi, si nota come Gobbi abbia ottenuto lo stesso numero di crocette, 42’050 nel 2015, contro i 42’184 di ieri.  Zali, per contro, quattro anni fa aveva totalizzato 51’817 voti, mentre domenica si è fermato a 37’561. Ballano oltre 14’000 preferenziali in meno.

Un’ultima curiosità legata ai voti personali: a livello di crocette Alex Farinelli batte Manuele Bertoli con 25’927 voti contro i 23’008 del ministro socialista.

Per quanto riguarda, infine, le liste gli elettori più generosi sono stati quelli del PLR con 25’941 voti dati all’esterno, seguiti dai leghisti con 22’501, dai socialisti 19’940 e dai pipidini con 16’615.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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