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Cantonali 2019
08.04.19 - 09:000
Aggiornamento: 18:14

Il ciclone De Rosa, l'etica in politica, chi ha perso e chi ha vinto, SuperNorman, Zali azzoppato, il Sopraceneri piglia tutto... L'elezione del Governo secondo Caratti e Pontiggia

Gli editoriali dei direttori del Corriere e de LaRegione sui risultati di ieri per l'elezione del Consiglio di Stato

BELLINZONA - Il direttore de LaRegione, Matteo Caratti, inizia il suo editoriale ricordando quanto accadde nel 2007, quando Marina Masoni, indebolita dal caso “Fiscogate” fu battuta dalla sfidante Laura Sadis.  Ieri la storia si è ripetuta nel PPD, con Raffaele De Rosa che ha stracciato il ministro uscente: “La sanzione politica dello scandalo Argo 1 è prepotentemente emersa ai seggi e il ministro uscente Paolo Beltraminelli ha ricevuto il cartellino rosso dagli elettori – scrive Caratti -. A stupire è l’ampio vantaggio registrato da De Rosa (oltre 10mila voti) rispetto a Beltraminelli e pure il fatto che il suo successo sia stato notevole sia nel Sopra che nel Sottoceneri, geograficamente più lontano dal sindaco della Riviera e più vicino al luganese uscente”.

 

Caratti sottolinea che la competizione interna ha fatto segnare un’avanzata del Ppd (più 0,7%), che interrompe il trend al ribasso degli ultimi vent’anni.

Sempre sul fronte dei vincitori, aggiunge Caratti, c’è il Ps di Righini e Bertoli. Mentre “fra i perdenti del confronto, c’è l’accoppiata (o ammucchiata) Lega-Udc. Il tandem tattico ha raggiunto l’obiettivo (per la Lega), cioè difendere le due poltrone, ma visto che un terzo seggio era impossibile da agguantare, il movimento ha finito per fare una campagna di basso profilo, scontentando parte dei suoi”.

 

Nemmeno il PLR sorride e registra una flessione. “Colpa – secondo il direttore de LaRegione - di una campagna avviata dapprima con la voglia di raddoppio a destra, divenuta poi impossibile a causa dell’alleanza Lega-Udc, e poi giocata a sinistra interessandosi alla scuola di Bertoli, senza tuttavia avere fra i cinque in lizza chi veramente poteva coprire l’area di centro sinistra”.

 

Caratti conclude con una nota sull’etica in politica, “diventata proprio l’elemento che può fare la differenza alle urne. Un messaggio, questo, che deve spingere i partiti ad avere la forza di risolvere al loro interno talune questioni delicate (…). I cittadini capiscono. Capiscono benissimo e si regolano di conseguenza”.

 

 

Anche il direttore del Corriere del Ticino, Fabio Pontiggia, commenta il trionfo di De Rosa e il divario abissare tra il neo eletto e il ministro uscente. Un triondo “sfuggito totalmente ai radar dei sondaggi pre-elettorali (…). Beltraminelli ha pagato, in misura pesantissima, la vicenda Argo1 e il fuoco di sbarramento con cui si è dovuto confrontare per più di metà quadriennio”.

 

Evidenzia poi il risultato personale di “SuperNorman che batte Zali”. “Il capo delle Istituzioni Norman Gobbi ha battuto, e non di poco, il capo del Territorio Claudio Zali. Un esito del tutto inatteso, nemmeno questo percepito dai sondaggi”.

Ora sarà lui l’uomo forte del Governo, aggiunge Pontiggia. “Zali esce indebolito da queste elezioni: bisognerà vedere con quali ripercussioni sul prosieguo degli importanti progetti messi in cantiere dal suo Dipartimento”.

 

Oltre le persone, un’altra grande sorpresa di ieri sono i risultati conseguiti dai due partiti che sembravano maggiormente in difficoltà e che nelle precedenti elezioni avevano perso più consensi: popolari democratici e socialisti, che hanno recuperato rispetto alle elezioni del 2015. “Oggi i risultati del Gran Consiglio ci diranno se i dati del Consiglio di Stato sono dovuti alle particolari condizioni in cui si è svolta la contesa per l’Esecutivo oppure se sono effettivamente la tanto attesa inversione di tendenza”.

 

Oltre al risultato non esaltante della lista unica Lega e Destra (UDC, Area Liberale), per Pontiggia è “sorprendente anche l’indietreggiamento del PLR, che scende per la prima volta sotto la barriera del 25%”.

 

Quella di ieri, conclude il direttore del Corriere, “è stata la disfatta del Sottoceneri. Nel nuovo Governo abbiamo quattro consiglieri di Stato del Sopraceneri (Norman Gobbi, Christian Vitta, Raffaele De Rosa, Manuele Bertoli) e uno solo del Sottoceneri (Claudio Zali), per di più azzoppato da un risultato personale inaspettatamente mediocre. La grande Lugano non ha più esponenti nell’Esecutivo cantonale. Nel cantone dei campanilismi e dei regionalismi non è un dato da trascurare. Tutt’altro”.

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