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Cronaca
06.08.20 - 14:270

Stabiliti i prezzi per la vendemmia 2020. Una debole ripresa, ma le incertezze per il futuro restano

Mai come quest'anno ci si è avvicinati alla vendemmia con tante incertezze. La ripresa, però....

TICINO – Mai come quest’anno, ci si è avvicinati alla vendemmia con tante incertezze. Le vendite del 2019 avevano registrato un più 3 %. Aumento insufficiente per assorbire l’abbondante produzione della vendemmia passata. A inizio anno, l’Interprofessione si era già chinata sulla riduzione dei limiti di produzione dei vini DOC per riequilibrare produzione e consumi e questo a causa del ripetersi di vendemmie abbondanti, dovute anche ai cambiamenti climatici. Questa situazione aveva portato, all’interno del comitato, la decisione di portare i quantitativi massimi della resa di uva al m2 da 1 Kg a 800gr.

In primavera, l’arrivo del lockdown, ha portato ad un blocco quasi totale delle vendite, soprattutto per chi non lavora con le catene della grande distribuzione. La chiusura del settore della gastronomia, l’impossibilità di creare grandi e piccoli eventi, la mancanza di turisti hanno complicato tutto, con una perdita delle vendite stimata di 1-1,5 milioni di bottiglie. Questo aggravarsi di una situazione già difficile, la mancata iniezione di liquidità per due mesi, ha spinto le cantine acquirenti di uve ad un’analisi dello spazio di stoccaggio e del possibile potenziale quantitativo di uve da ritirare. In quel periodo era stato comunicato che le cantine avrebbero garantito il ritiro unicamente di 500gr/m2. Una posizione che aveva allarmato i viticoltori e che ha spinto l’Interpofessione della vite e del vino ticinese a trovare soluzioni per le uve in eccesso e ad attivarsi per finanziare tali operazioni. L’obiettivo principale era fare capire che il settore vitivinicolo è unito, anche in una situazione difficile e aggravata dal COVID19.

D’altra parte, eliminare dal mercato i 300gr di uva in esubero affinché non andassero a creare vini da “garage”, ma destinandoli a progetti alternativi. Alcuni di questi sono già operativi, come ad esempio, quello della produzione di alcool disinfettante. Alla campagna di giugno, promossa dall’Ufficio Federale dell’Agricoltura che, ricordiamo, riguardava il declassamento dei vini da DOC a vini da tavola, hanno aderito alcune cantine con un totale di 138’000 litri. In questi giorni stanno distillando ciò che è diventato vino da tavola per liberare le vasche e poter accogliere parte della nuova vendemmia. Va altresì ricordato che, tra queste, quelle che acquistano uve del Mendrisiotto e Basso Ceresio beneficeranno del sostegno dell’Ente Regionale per lo Sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio e questo sempre con lo scopo di sostenere il settore primario. ERSM-BC prenderà a carico i costi di distillazione in modo che scuole, uffici amministrativi possano usufruire di disinfettante a prezzo di mercato.

Altri progetti allo studio sono: produrre uno spumante che abbia un prezzo competitivo con quanto è importato dall’estero, succo d’uva e quant’altro. Questi progetti potranno essere possibili, senza fare ricadere tutto il peso sui viticoltori, unicamente con il sostegno del Cantone. Se da un lato il parere da parte della Sezione dell’Agricoltura e del Dipartimento dell’economia c’è, dall’altro si sta aspettando la conferma del Consiglio di Stato che, vista l’imminenza della vendemmia - che si preannuncia precoce -, dovrebbe discuterne nella seduta di metà agosto.

La ripresa dopo le chiusure forzate, sta mostrando un po’ di ottimismo al settore. L’arrivo dei turisti, soprattutto nel Sopraceneri, le belle serate che invitano anche i ticinesi a recarsi nei ristoranti, lasciano ben sperare anche se, alcune nubi si intravvedono per l’autunno. Queste prospettive permettono ad alcune cantine di essere maggiormente ottimiste rivedendo il loro piano di lavoro, tanto da comunicare ai loro conferitori un ritiro delle uve maggiore di quanto pronosticato in pieno COVID. I prezzi delle uve che il viticoltore aspetta maggiormente – sono stati decisi da un apposito gruppo di lavoro dell’Interprofessione della vite e del vino ticinese ed ha stabilito quanto segue:

- Il prezzo consigliato delle uve Merlot destinate ai vini DOC: CHF 4.00/kg.

- Per le uve in esubero che saranno eliminate dal mercato e destinate a progetti alternativi, il prezzo è fissato a CHF 2.00/kg. Questo sempre che venga confermato il sostegno da parte della politica.

Cosa deve fare un viticoltore che non trova acquirenti per la totalità delle uve che, ricordo, resta limitata a 800gr/m2, pena il declassamento di tutta l’uva vendemmiata? Sul sito www.ivvt.ch sarà possibile annunciarsi e comunicare il quantitativo di uve da mettere a diposizione per i differenti progetti. Oppure avvisare la propria cantina conferitrice comunicando che ha uva disponibile per i progetti COVID19 proposti dall’interprofessione.

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